Sulcis Iglesiente...


IL PARCO GEOMINERARIO



L’area del  Sulcis  si estende nella parte sud-occidentale dell’isola per una superficie di circa 1.450 Kmq, parte integrante della più vasta regione storico geografica del Sulcis-Iglesiente. Prende il nome dall’antica città punica di Sulcis o Sulci oggi Sant’Antioco.
Il Sulcis propriamente detto corrisponde al versante sud-occidentale dei Monti del Sulcis e alla piana sottostante fino alla costa che si affaccia sul Canale di Sardegna, dal Golfo di Gonnesa al Capo Spartivento, includendo per affinità geografiche le Isole di San Pietro e di Sant’Antioco.
La natura geologica risulta complessa  per le sue origini antichissime risalenti a circa seicento milioni di anni (Cambriano) : la morfologia è caratterizzata da rilievi di modesta altitudine tra i 600 e i 900 metri, ad eccezione di alcune vette che superano i 1000 metri risparmiate dall’erosione superficiale delle intrusioni magmatiche e delle metamorfiti originatesi prima dell’orogenesi ercinica. Il versante occidentale è addolcito dai processi erosivi e alluvionali mentre la parte più interna con il versante orientale risulta più aspra e irregolare. Nel versante occidentale sono presenti le più antiche formazioni carbonatiche dell’isola e fenomeni di carsismo (Grotte di Is Zuddas).


Gli eventi successivi al Carbonifero e al Permiano, rappresentati dall’erosione post-ercinica e dai sollevamenti tettonici del Cenozoico hanno causato l’affioramento di intrusioni magmatiche (leucograniti) e metamorfiche (scisti), rendendo eterogenea e irregolare la morfologia della porzione orientale.
Le vette più alte, osservabili con facilità dalla piana del Cixerri, dal Medio Campidano e dai rilievi Iglesienti, si individuano facilmente nel massiccio monolitico del Monte Arcosu con profilo trapezoidale e nelle cime frastagliate del Monte Lattias. Più ad ovest troviamo il profilo triangolare del Monte Is Caravius; le formazioni più ad ovest culminano con profili  regolari del Monte Orri e di Punta Orbai.
L’area include territori appartenenti ai comuni di Assemini, Calasetta, Capoterra, Carbonia , Carloforte, Decimomannu, Domus De Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Portoscuso, Piscinas, Pula, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Sarroch, Siliqua , Teulada, Tratalias, Villamassargia, Villaperuccio, Villasor, Villa San Pietro e Uta. Anche in quest’area del parco l’attività mineraria è stata molto intensa soprattutto a partire dalla metà del 1.800, raggiungendo il culmine negli anni cinquanta/sessanta arrivando alla definitiva loro chiusura negli anni settanta e ottanta.


Nell’area sono presenti numerosi siti minerari tra i quali meritano un particolare cenno per la loro importanza giacimentologica, quello carbonifero di Serbariu (Carbonia)  e quelli metalliferi di Rosas (Narcao), Orbai (Villamassargia). Altri siti meno complessi dal punto di vista della grandezza del giacimento minerario, ma altrettanto interessanti per la peculiarità mineralogica sono quelli di San Leone (Capoterra), Capo Becco (Carloforte), Sa Marchesa (Nuxis).
Il territorio del Sulcis possiede inoltre un interessante patrimonio naturalistico-geologico vista la presenza di oasi naturalistiche (Monte Arcosu), di monumenti naturali (L.R. n. 31 del 07.06.1989) come Le Colonne (Carloforte), Domo andesitico dell’Acquafredda (Siliqua), di siti di importanza comunitaria come Promontorio, Zona Umida e Dune di Porto Pino (Sant’Anna Arresi), Zona Umida di Is Pruinus (Sant’antioco).
Numerosa la presenza di siti archeologici nel Sulcis fra i quali meritano particolare cenno le necropoli di Montessu (Villaperuccio), di Pani Loriga (Santadi), Fortezza Fenicio-Punica di Monte Sirai (Carbonia), Area Archeologica di Sant’Antioco.

1 commenti:

Angela Ciani ha detto...

Visitare le miniere del Sulcis Iglesiente è interessante, anche per i bambini che adorano mettersi i caschetti da minatori. Le guide sono preparate ed appassionate. Consiglio di andarci ad Aprile Maggio quando c'è meno folla.

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