Egitto



4000 anni prima di Cristo un popolo cominciò a coltivare la valle del Nilo, le cui acque fecondavano la terra e il cui corso forniva una via di navigazione per il commercio. Protetti dal mare, dalle montagne e dal deserto, questi contadini prosperarono e fondarono parecchi piccoli staterelli lungo 880 chilometri del corso del fiume finché, nel 3200 a.C. Mene (l'eletto) li riunì in una unica nazione, retta da un solo faraone, e questa struttura sociale e religiosa fu la loro caratteristica per i successivi 3000 anni.. Le loro credenze religiose conferivano al faraone la condizione unica di figlio o incarnazione degli dei. Fra le divinità egizie emerse la divinità solare, dietro il cui culto stava quello di un dio del cielo che dispensava la vita e il fuoco e generava la pioggia e le tempeste. Questa credenza è simile al mito del dio-falco Orus, che successivamente assunse le caratteristiche di una deità solare e più tardi fu descritto come il figlio di Ra, altra versione del dio solare, che a sua volta si identificò con Atum, creatore e padre degli dei...


Secondo l'archeologia ufficiale, durante la III dinastia, Soser (2700-2678 a.C.) ordinò la costruzione della prima piramide. Durante la V e la VI dinastia i faraoni si avventurarono all'interno dell'Africa alla ricerca di incenso, ebano, avorio, oro e pelli di pantera. A nord commerciarono coi Siriani in legno di cedro. Ma nonostante questi intensi commerci l'Egitto si indebolì poiché il crescente potere dei nobili (e, secondo gli archeologi, l'immane sforzo economico profuso nella costruzione delle piramidi), indebolirono l'autorità del faraone finché nel 2300 a.C., popoli invasori asiatici occuparono la zona del delta del Nilo mettendo fine all'antico regno.

Il regno medio ebbe inizio nel 2050 a.C. quando i re dell'XI dinastia, Amenemhet e i Sesostri riunificarono l'Egitto spingendo la loro influenza fino alla Siria e all'interno dell'Africa. Qui costruirono grandi fortezze, alla seconda cateratta del Nilo per controllare le vie del commercio con la Nubia, e a est del delta per tenere lontani gli invasori. Ma il medio regno cadde sotto gli invasori Hiksos (principi del deserto) che guidavano carri da guerra trainati da cavalli, i primi veicoli a ruota che gli egiziani avessero mai visto. Nonostante gli Hiksos avessero in seguito adottati i costumi degli egiziani, questi non li accettarono mai e nel 1570 a.C. i re di Tebe li cacciarono dalla valle del Nilo.

L'egitto entra così ella fase del nuovo regno. I re della XVIII dinastia conquistarono la palestina e la Siria, avendo Tutmose III condotto 17 campagne in Asia con un esercito di 20.000 uomini. Seguirono commercio e prosperità, ma le guerre scoppiate durante la XIX dinastia segnarono l'inizio di lunghe lotte tra l'Egitto e gli Ittiti dell'Asia Minore, lotte dall'esito incerto. Più tardi Ramsete III (1189-1157 a.C.) si trovò ad affrontare un popolo sconosciuto che aveva distrutto anche il regno degli Ittiti. Ramsete riuscì a riportare la vittoria, ma verso la fine del XII secolo a.C., l'Egitto perse il controllo sui possedimenti asiatici: l'impero egiziano volgeva al suo termine, e nonostante una breve ripresa sotto la XXVI dinastia (663-525 a.C.), nel 525 a.C. l'Egitto fu conquistato dal persiano Cambise.

Gli egiziani mantennero la loro civiltà per 3000 anni. A questa stabilità contribuirono la struttura sociale e le credenze religiose. L'egitto contava diversi milioni di abitanti, in maggioranza contadini che venivano assegnati dal faraone ai nobili proprietari e ai templi; vivevano in casupole di fango mentre i ricchi nobili possedevano grandi case con bagni, cortili e vestiboli. I contadini coltivavano frumento, orzo, lino, allevavano bestiame, pecore e maiali; gli artigiani fabbricavano martelli, seghe, trivelle di bronzo e rame; i gioiellieri creavano ornamenti d'oro, di turchese e di corniola.

Il popolo egizio onorava il faraone come un dio. La religione contava più di 2000 dei che governavano i vari eventi della vita come la nascita, la morte, la lingua, i numeri e così via. Osiride, dio della morte e Ra, dio del sole erano gli dei principali, onorati in tutto il territorio. Tutto l'egitto apparteneva al faraone ma molte famiglie ereditavano, di generazione in generazione, i possedimenti mediante il "documento della casa", trasmessi per linea materna, poiché le donne ricoprivano una certa importanza nella società egizia ed alcune divennero anche faraone (Nefertari, Nefertiti o Nafteta). Questa è una importantissima differenza rispetto a tutte le altre civiltà che sorsero nell'antichità, tutte basate su un sistema maschilista e patriarcale. Non era stato inventato il denaro come forma di moneta, i tributi venivano pagati in grano e con questo i faraoni pagavano i servi e alimentavano l'Egitto durante le carestie. I faraoni, sebbene potentissimi, avevano bisogno di sacerdoti e scribi per mantenere il regno a tale livello di civiltà poiché essi soltanto conoscevano l'astronomia, la matematica e una forma di scrittura per registrarle. I geroglifici non erano così efficienti come i caratteri sumeri, e la loro notazione matematica era molto poco pratica. Gli egiziani avevano ideato un sistema di cifre che permetteva loro di contare fino ad un milione, ma era un sistema mal costruito che richiedeva 27 cifre per scrivere il numero 999! Sebbene l'Egitto fosse meno evoluto della mesopotamia, la sua civiltà prosperò con successo anche attraverso i secoli in cui la mesopotamia era stata colpita dalle guerre e da semi-barbarie.

Nel XIV secolo a.C. Ekhnaton tentò di sostituire alla religione ortodossa un unico dio, Aton, simboleggiato da un disco solare, ma la nuova religione sovvertiva l'ordine sociale, che voleva che l'ordine cosmico dipendesse dal faraone e dal culto sacerdotale di Ammone-Ra (il "re degli dei") che circondava il faraone. Alla sua morte il nuovo faraone, Tutankhamon ripristinò il culto ortodosso di Ra. Poiché il faraone era l'intermediario fra gli dei e gli uomini in una società dove la sopravvivenza dipendeva dall'organizzazione dell'agricoltura, il culto del sole era la chiave non solo dell'ordine sociale ma anche della fertilità, e gli egizi collegarono l'immortalità del faraone col culto di Osiride, a simboleggiare la morte e la resurrezione che si verifica durante il ciclo annuale della vita vegetale, e si attribuì ad Osiride il governo dei defunti in un altro regno. A questo riguardo la religione egizia era assai complessa: c'era il Ka o spirito custode, che era l'essenza dell'individualità, e c'era il Ba o soffio, che dava vita al corpo. Nel rito noto come "Apertura della bocca" (che impiegava una "ascia sacra" di origine meteoritica), che simboleggiava l'immortalità, del faraone, l'anima veniva risoffiata nella mummia a commemorazione del dio Osiride, che ucciso e smembrato dal dio Seth, fu riportato in vita a quel modo dal proprio figlio Orus (Oro)...


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